Il 16 Maggio 2016 alle ore 18.00 un Auditorium Varrone pieno ha accolto l’incontro e l’approfondimento sul tema del Tango e la malattia di Parkinson, dal titolo “Passi di tango e Parkinson“, promosso dall’Associazione Parkinson Rieti, in collaborazione con il maestro di ballo Cristian Menichetti ed i suoi allievi.
Alla luce di evidenze scientifiche che insegnano che oltre alla terapia farmacologica, il malato di parkinson può essere aiutato con la fisioterapia, il tai chi chuan, la musicoterapia, il teatro e il tango argentino si è svolto quest’incontro, volto oggi ad enunciare come il tango argentino può aiutare a contribuire con beneficio nel mantenimento dell’equilibrio e ad un benessere psicologico del malato di Parkinson.
L’incontro impreziosito dalla presenza di medici quali il Prof. Alessandro Stefanini – direttore della U.O.C. Neurologia dell’Ospedale Generale Provinciale “S. Camillo De Lellis” di Rieti, il Dott. Vincenzo Moschella – neurologo presso la U.O.C. Neurologia dell’Ospedale Generale Provinciale “S. Camillo De Lellis” di Rieti, e la Dott.ssa Maria Carla Massimetti – psicologo specialista in neuropsicologia, ha descritto la malattia neurodegenerativa, il suo impatto sui malati e famigliari e il benessere che può derivare dal ricorso ad attività collaterali, quali il tango, alla cura farmacologica.
Non è mancato l’apporto di chi vive quotidianamente la malattia che con tanto coraggio ed una forza indescrivibile ha condiviso la sua esperienza toccando nel più profondo del cuore i convenuti.
Per concludere non poteva mancare una dimostrazione del ballo del tango interpretato dagli allievi della Scuola “Centro Danze Rieti” di Cristian Menichetti. I ballerini Aurora Tarquini e Gabriele Amadei con l’eleganza e la passionalità che il tango richiede hanno dato luogo a magnifiche interpretazioni. Questo perchè il Tango argentino, maggiormente rispetto ad altre tipologie di danza, rappresenta il colloquio tra due persone, compagni di ballo; è una comunicazione continua di varianti proposte dall’uomo alla donna. E’ quindi una forma di linguaggio non verbale, dove la parola è sostituita dal corpo attraverso cambi di peso, torsioni, contatto. Il tango è un codice universale, che consente a chi lo vive una libertà creativa illimitata.
L’utilizzo del ballo, e in particolare del Tango, nelle persone affette da Parkinson e Parkinsonismi ha evidenziato in diversi studi scientifici la capacità di ritardare e migliorare i sintomi motori, favorendo una maggiore reattività nei movimenti e nel mantenimento dell’equilibrio.
Il Tango è un ottimo esercizio per le persone affette dalla malattia di Parkinson, in particolare per le differenti velocità di esecuzione, i continui arresti ed accelerazioni, i bruschi cambiamenti di direzione, passi in avanti ed indietro, nonché per i movimenti circolari utilissimi per mantenere il controllo dell’equilibrio.
Pensando alla condizione clinica del malato parkinsoniano, dove una disorganizzazione progressiva del movimento si manifesta con il tremore, la rigidità, la lentezza dei movimenti e la difficoltà nel gestire l’equilibrio, l’utilizzo esclusivo del Tango con alcune sedute a settimana, oppure inserito tra le sedute di ginnastica che da tanti anni alleviano i sintomi già descritti, favorisce la gestione dell’equilibrio statico, dinamico e la risposta cinetica.
In breve, la “tangoterapia” rafforza il collegamento tra il ritmo corporeo e la consapevolezza di procedere nella vita, concetto che è stato perfettamente rappresentato dal motto della LIMPE-DISMOV in occasione della Giornata Nazionale del Parkinson 2014 “anche se il ritmo cambia…la melodia continua”.